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Packaging: l’abito fa il monaco

21.04.2017

La vendita di un prodotto ovvero il momento in cui il consumatore sta decidendo se acquistare o meno; pochi istanti che decidono se la vendita ha avuto buon esito. Numerosi fattori possono contribuire alla vendita di un prodotto, una bella confezione è sicuramente uno degli aspetti principali che vince la prima indecisione all’acquisto. Il “design del packaging” è la disciplina che entra in gioco per fare in modo che un prodotto abbia una confezione “appetibile”, il termine packaging in inglese significa imballaggio ma il design del packaging va ben oltre la semplice realizzazione di un imballaggio.

Durante la progettazione di una confezione si prendono in considerazione moltissimi aspetti: ad esempio analizzando la concorrenza si può tracciare una “linea stilistica di settore” che è sempre bene tenere come riferimento per studiare soluzioni che possano distinguersi rispetto ai competitors. Lo studio e l’analisi dei materiali da utilizzare per la realizzazione del packaging (confezione), possono accrescere il prestigio del prodotto ed aumentarne il “valore” sul mercato.
Una confezione originale, creativa, può comunicare i pregi di un prodotto più di mille parole, questo perchè qualsiasi cosa analizziamo, in un primo approccio, usiamo il senso della vista e la logica che seguiamo inconsciamente è: se è bello deve essere anche di buona qualità. L’obiettivo quindi di una buona confezione non è solo quello di preservare il contenuto da possibili danni e di trasportarlo facilmente ma di renderlo attraente alla vista.

Ci sono casi in cui il packaging di prodotto privilegia lo “stile” (l’aspetto) piuttosto che la funzione, come nel caso del settore dei profumi. Per la vendita di un profumo la confezione è praticamente tutto, essa traduce in “forma tangibile” i concetti/temi che hanno ispirato la fragranza contenuta al suo interno; grazie alla creatività dei designers possiamo ammirare ed apprezzare contenitori che sono vere e proprie opere scultoree riprodotte in serie; oggetti che in alcuni casi diventano pezzi da collezione (es. una produzione in serie limitata), in altri casi invece assumono il ruolo di vere e proprie icone immutate nel tempo (es. Chanel N.5).

Come per i profumi anche altri settori merceologici scelgono “strategie visive” specifiche, dettate da usi e costumi del consumatore di riferimento; prendendo ad esempio il settore dolciario, il commercio dei biscotti offre un’ampia gamma di confezioni diverse tra loro che rispecchiano oltre alla tipologia di prodotto, la modalità di consumo. Facendo un giro nel reparto dolciario di un supermarket, possiamo notare come i biscotti da tè vengano proposti in confezioni e grammature completamente diverse dai biscotti da colazione.
Se ancora osserviamo i biscotti da colazione noteremo confezioni con grafiche più allegre, arricchite dalla presenza di cartoons per prodotti rivolti ad un pubblico giovane e confezioni con visuals più sobri per prodotti destinati a tutta la famiglia. Molte informazioni vengono accuratamente veicolate attraverso il packaging che “parla” del prodotto, esaltandone le qualità, cercando costantemente di creare un clima di fiducia col consumatore.

Il packaging svolge un ruolo determinante nel commercio, se consideriamo la confezione come l’abito del prodotto, si potrebbe dire che “l’abito fa il monaco”.



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